Onorato Bonic' - La piccola storia di un paese qualsiasi
Presentazione:
Nel mese di agosto del 2008, assieme a mia moglie Nadia avevamo trascorso una magnifica settimana a Neresine, tra l'altro non programmata ma decisa all'ultimo momento. In questa nostra permanenza, oltre naturalmente a far dei magnifici bagni in mare e gustare del buon pesce, mi sono dedicato alle mie appassionate ricerche storiche su Neresine, ottenendo devo dire, delle ottime informazioni. I periodi che mi interessano particolarmente, lo ripeto spesso, sono quelli che vanno dal 1943 al 1945 e, da questa data in avanti in due direzioni: una che riguarda ovviamente il nostro esodo, l'altra sulla situazione venutasi a creare a Neresine fino alla morte di Tito, avvenuta come si sa nel 1980.
La mia prima intenzione era quella di intervistare Onorato Bonic' che, chi e' di Neresine conosce molto bene, per coloro (giovani) che non lo conoscessero, diro' che era di lingua madre croata, al tempo aveva 85 anni, non portati male ma con alcuni problemi seri alla gambe. Verso la fine del 1945, anno in cui rientro' a Neresine dalla prigionia in Germania, alla pensione, presumo negli anni '80, si interesso' attivamente di politica, partecipando a vari livelli, ovviamente all'interno del PCJ, visto che era l'unico ammesso nella Yugoslavia di allora, ricoprendo cariche a volte anche importanti nell'amministrazione sia di Neresine che di Lussino.
Precedentemente avevo gia' "tentato" con lui un approccio ma pur amichevolmente, aveva sempre palesato un atteggiamento evasivo, per cui non se ne fece mai nulla. Di quei periodi, ricordo che gli dicevo, :"Onorato, ormai i tempi sono cambiati, non credo si debba essere ancora reticenti sugli avvenimenti trascorsi, sarebbe ora che metteste nero su bianco sulla vostra esperienza politica, compreso quel brutto periodo a Goli Otok..." la risposta era sempre la stessa: "Si, si, prima o poi scrivero' qualcosa in proposito" ma giudicai quella sua affermazione come un modo per svincolarsi dalle mie insistenti richieste.
Quella volta invece rispose con un perentorio: "SI!". Non persi tempo e, nonostante mi stessi recando al bagno con mia moglie "in spiaggetta" davanti a casa sua, spedii la moglie al mare ed io tirai fuori un blocco notes che... maliziosamente avevo messo nella borsa da spiaggia, sapendo di passare davanti casa sua. La foto qui sotto ci ritrae insieme. L'intervista la troverete in questo sito alla sezione "Interviste".
Alla fine dell'intervista, gia' di per se stessa molto interessante, Onorato mi riservo' una ulteriore sorpresa. Prego' la signora tedesca che credo lo accudisse come badante, di portarmi un certo documento, questa torno' e mi consegno un consistente opuscolo rilegato. Mi disse che quello era un suo scritto terminato da poco e non ancora pubblicato e che volentieri me lo regalava perche' lo leggessi con comodo. Ringraziatolo, lo misi in borsa e me ne andai a fare il bagno.
Al pomeriggio in camera, eravamo dalla sig.ra Pia sulla via che dalla piazza porta verso la chiesetta di S. Maria Madalena, lessi degli ampi stralci e capii subito che era un racconto che reputai subito molto interessante. Di che cosa si trattava? Vi erano esposti vari argomenti, di storia, di filosofia, di politica e altro ancora, ma la parte che piu' mi colpi' era quella autobiografica. Ed avendo lui ricoperto incarichi politico-amministrativi sia Neresine che a Lussino, in definitiva si raccontava quella parte di storia locale sconosciuta a molti di noi (per noi intendo, non tanto il sottoscritto che e' nato a Padova nel '46, ma coloro che hanno abbandonato Neresine con l'esodo).
E' un libro, che visto dal nostro punto di vista (quella dell'Esodo) potra' incontrare critiche, anche aspre, sopratutto in quello che ne e' il leitmotive, cioe' l'asserita origine slavo-croata di tutta, ripeto tutta, la popolazione autoctona di Neresine. Un tesi, che se pur sostenuta con passione, mi sembra, appunto perche' cosi' totalizzante, molto discutibile e confutabile sul piano storico.. Per il resto...bisogna leggere tutte le 179 pagine del dattiloscritto e farsene un'idea.
Avvertenza: Onorato Bonic' mi aveva autorizzato, chiamando a testimone la signora tedesca di cui sopra, che del dattiloscritto avrei potuto fare l'uso che meglio credevo, sia pubblicandolo in internet, come successivamente feci, sia, se ne avessi avuto la possibilita', di stamparlo. Entrambe le soluzioni l'avrebbero trovato d'accordo e contento.
Martedi' 24 Febbraio 2009, Onorato Bonic' e' deceduto mentre veniva trasportato in autoambulanza per cure a Fiume. I funerali si sono svolti domenica primo marzo 2009 nella sua Neresine dove veniva sepolto nel locale cimitero. Subito dopo, con una semplice ma sentita cerimonia, veniva ricordato in una sala del "Televrin" dai suoi compaesani. Avevo intenzione, nelle prossime festivita' Pasquali, di andarlo a trovare a Veglia, dove era ricoverato in attesa di sistemarsi definitivamente nella casa di riposo di Lussingrande. Volevo dargli la notizia che il suo scritto era stato inserito, come lui desiderava, in internet. In occasione della sua commemorazione avevo fatto pervenire a chi l'aveva organizzata, il seguente messaggio:
"Ho appreso la notizia con vero dispiacere. Era un po' originale, ma una persona buona e onesta che amava il proprio paese e la sua patria. Sono certo che non ha mai fatto del male a nessuno, anzi il male qualche volta lo ha ricevuto lui dagli altri. Consideratemi spiritualmente presente al "Televrin" quando lo ricorderete assieme ai compaesani. Cordiali saluti. Flavio Asta"
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